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26 Novembre 2021Nuovo impegno di Ageop per la Ricerca Scientifica: un contratto ad un medico ricercatore per lo studio delle CAR T in ambito pediatrico, una forma innovativa d’immunoterapia che si è dimostrata particolarmente efficace per combattere vari tipi di Leucemia Linfoblastica Acuta.
L’obiettivo condiviso con il Dr. Arcangelo Prete, direttore della SSD di Oncoematologia Pediatrica e Responsabile dell’intero impianto progettuale della ricerca finanziata da Ageop, è investire sulla ricerca per arrivare a comprendere meglio i meccanismi che regolano l’efficacia o l’eventuale tossicità associata all’impiego di questa terapia, sperando in futuro di sviluppare questo approccio terapeutico anche per pazienti affetti da tumori solidi e a identificare i processi produttivi capaci di rendere disponibili queste terapie per il maggior numero possibile di pazienti pediatrici.
Diamo pertanto il benvenuto alla nostra nuova contrattista, la Dottoressa Francesca Gottardi.
“TERAPIA CELLULARE AVANZATA-Immunoterapia con CAR-T cells in oncoematologia pediatrica: raccolta dati per registro EBMT”
La terapia cellulare basate sull’impiego di CAR-T cells, rappresenta nuove possibilità di trattamento per i pazienti affetti da forme di leucemia linfoblastica acuta:
– in recidiva o resistente alla chemioterapia di II Linea
– in ricaduta dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche
In questi casi la prognosi quod vitam è inferiore al 40% a 2 anni dalla recidiva.
La terapia con cellule CAR-T è una immunoterapia basata sul trasferimento adottivo di linfociti T autologhi modificati geneticamente per esprimere recettori CAR (Chimeric Antigen Receptor), diretti selettivamente contro bersagli leucemici molecolari.
Le caratteristiche immunologiche peculiari sono responsabili dell’efficacia dimostrata anche in pazienti precedentemente molto trattati, ma la robusta attivazione ed espansione in vivo di queste cellule correla anche con una tossicità non trascurabile, in particolare sindrome da rilascio citochinico e neurotossicità, per cui parte della ricerca è volta anche all’ottimizzazione delle terapie di supporto.
La persistenza delle CAR-T nell’organismo nel tempo, inoltre, permette di mantenere la sorveglianza antitumorale ma è allo stesso tempo responsabile di una prolungata aplasia B cellulare.
I risultati incoraggianti di un trial clinico multicentrico internazionale hanno portato all’approvazione da parte di EMA del primo prodotto CAR-T antiCD19 (tisagenlecleucel) nel 2018 e alla sua introduzione nella pratica clinica.
Inoltre, diversi sono gli studi attualmente in corso nella ricerca di ottimizzare tale approccio terapeutico superandone i limiti, estendendone in futuro l’applicazione anche ad altre patologie (CAR-T anti GD2 in neuroblastoma e sarcomi).
Nell’ottica di introdurre ed approfondire queste strategie terapeutiche anche nella nostra pratica clinica, questo progetto è finalizzato a proseguire quanto intrapreso dalla dottoressa Gottardi nel suo percorso di formazione presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù dove ha seguito un trial clinico di fase I/II sul quale ha poi svolto la tesi di specializzazione (“Trial di fase I/II su cellule T esprimenti CAR anti CD19 in pazienti pediatrici con leucemia linfoblastica acuta e linfomi non Hodgkin recidivati/refrattari).
L’obiettivo comprende la raccolta dati dei pazienti trattati con CAR-T cells in un database che può fungere da base per il registro EBMT e da cui trarre dati utili per possibili studi non solo volti a determinarne l’efficacia, ma anche le caratteristiche che ne impattano la tossicità e l’ottimizzazione delle terapie di supporto.