Il Bilancio Sociale 2021 di Ageop Ricerca Odv
21 Giugno 2022
01.07.2022 – Redattore Sociale, “Le detenute cuciono, i bambini ammalati disegnano: ecco le borse di Ageop”
1 Luglio 2022
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Ageop Ricerca e Gomito a Gomito

Bologna, 1 luglio 2022 – Una solidarietà senza barriere, steccati ideologici, confini geografici, pregiudizi e preconcetti, che supera lo stigma sociale, che si fa aiuto reciproco, che lascia un segno indelebile, che ci cambia e ci migliora. E’ questo il senso autentico della cooperazione tra Ageop Ricerca e le donne detenute nel carcere cittadino della Dozza riunite nel gruppo di lavoro ‘Gomito a Gomito’. Da questo incontro, che non è una semplice collaborazione, è nata la produzione di borse in tela, destinate all’estate e in edizione limitata, in vendita al Punto Ageop di Via Bentivogli 9. Ognuna è un pezzo unico, come unico e irripetibile è l’estro creativo dei bambini e dei ragazzi che hanno disegnato e colorato la tela che le donne carcerate hanno poi assemblata e cucito.

Misha, Sofia, Massimo, Dionigi, Alì, Suzanna, Alice, Adelaide, Carlotta, Beatrice, Donatella e Francesca sono gli artisti ammalati di tumore in cura presso l’Oncologia pediatrica dell’IRCCS di Sant’Orsola, ospitati nelle case di accoglienza di Ageop Ricerca Odv. Artisti di età e provenienza diverse che hanno utilizzato stili e tecniche diverse, come la pittura tradizionale, il Batik o la pittura a spugna o timbri, per fissare sulla tela i colori, le immagini di sole, di mare e di gabbiani liberi nel cielo, di pesci tra le onde, di fiori e animali che sbucano sui prati, di alberi carichi di fiori e di frutta. Le donne del carcere “ci hanno messo il cuore e un grande entusiasmo. Credo sia stato importante per loro sapere di collaborare a un progetto destinato alla vita dei bambini e degli adolescenti ammalati di cancro e alla possibilità di un loro futuro migliore”, così commenta Enrica Morandi, della cooperativa sociale “Siamo Qua” e coordinatrice delle sartorie del carcere cittadino.

Questa collaborazione di Ageop con le donne che lavorano in ‘Gomito a Gomito’ è espressione di una parte integrante della nostra vita associativa che ha al suo centro l’inclusione. Sentiamo di avere il compito di esprimere una solidarietà che potremmo definire “senza confini”: così come ci impegniamo in progetti di cooperazione internazionale per consentire a tutti i bambini di accedere alle cure, così come aiutiamo le famiglie straniere e italiane in difficoltà economica e così come abbiamo accolto i nuclei famigliari ucraini di bambini con cancro, allo stesso modo sentiamo di non poterci in nessun modo sottrarre dall’esprimere concretamente la nostra solidarietà e il nostro sostegno a progetti destinati alle realtà più fragili del territorio”. Così commenta Francesca Testoni, direttrice generale di Ageop Ricerca.

Le donne del carcere hanno cucito le tele dipinte, inserito rifiniture, scelto con cura bottoni e filati, circondate dalla bellezza dell’espressione artistica dei bambini e dei ragazzi, ma anche dalla cura del dettaglio che Ageop ha saputo esprimere in fase di ideazione: “potrebbe sembrare una cosa trascurabile, ma la luce e la bellezza che dai bambini di Ageop è arrivata alle donne di ‘Gomito a Gomito’ è una cosa rara per chi vive la carcerazione. Sapere di contribuire al futuro di questi e di altri bambini ammalati ha fatto bene a ciascuna di loro e le ha aiutate a sentire possibile una concreta occasione di reintegrazione”, ha concluso Enrica Morandi.

Le borse in tela uscite dalle mani dei ragazzi e delle donne carcerate racchiudono in sé un valore inestimabile che le rende uniche, non solo perché non ce n’è una uguale all’altra, ma perché indossarle significa prendere parte e sostenere progetti di inclusione e solidarietà.

“Ageop è orgogliosa di aver partecipato a questo progetto. In un momento tanto difficile per tutti sia sul piano delle relazioni sociali che per le enormi difficoltà economiche peggiorate dalla guerra, sapere di aver contribuito al sostegno delle donne in carcere è per noi molto importante. E riuscire a coinvolgere i nostri bambini e ragazzi in un progetto destinato ad aiutare gli altri è fondamentale, li fa sentire parte di una comunità alla vita della quale possono partecipare, per ora, solo attraverso questo tipo di attività”, conclude Francesca Testoni.

Il connubio tra Ageop e ‘Gomito a Gomito’ è stato così fortunato che le due realtà hanno creato anche una etichetta che contraddistingue tutta la produzione.

Ma non è finita qui: le borse sono così belle che è già stata ideata la “collezione autunno-inverno”, questa volta utilizzando stoffe invernali, come le grosse lane da cappotto rifinite con manici di cuoio. Se queste borse in tela sono perfette per le giornate estive, le prossime potranno essere sfoggiate nelle giornate più fredde. I loro colori illumineranno il grigiore invernale.

Tutto il ricavato della vendita delle borse con etichetta Ageop&Gomito a Gomito sarà suddiviso in parti uguali tra le due realtà e contribuirà a sostenere i servizi di accoglienza di Ageop e il progetto di sartoria a cui partecipano le donne lavoratrici e ad avviare l’attività di lavoro nella sezione maschile del carcere della Dozza che aprirà i primi di luglio.

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