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Presentazione Report Sociale Ageop Ricerca 2014-2019

Bologna, 22 marzo 2021 – Per sapere se la direzione presa è quella giusta, bisogna sapere dove si intende arrivare. Molto meglio di così lo aveva già detto Seneca, nelle sue lettere a Lucilio: “Nessun vento è favorevole al marinaio che non sa in quale porto vuole approdare”.

È precisamente da qui che nasce la collaborazione tra Ageop Ricerca Odv Onlus e Kilowatt: un percorso di Valutazione di Impatto Sociale che ha preso in esame il periodo 2014-2019 e il cui Report sarà presentato giovedì, 25 marzo, alle ore 11 (si potranno seguire i lavori in diretta sia sulla pagina Facebook sia sul canale Youtube dell’Associazione). L’incontro sarà moderato da Stefano Arduini, direttore del mensile Vita e di Vita.it. Interverranno Stefano Zamagni, professore di Economia politica all’Università di Bologna e Adjunct Professor of International Political Economy alla Johns Hopkins University, Bologna Center; Chiara Gibertoni, direttrice generale della IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico di Sant’Orsola; Cecilia Colombo, Kilowatt; Giorgia Bonaga, Università di Bologna, Francesca Testoni, direttrice generale di Ageop Ricerca e Carla Tiengo, presidente di Ageop Ricerca.

Ageop, dopo quasi 40 di attività, ha ritenuto utile programmare una riflessione, che ha coinvolto tutto il team di lavoro, sulle scelte, sui traguardi raggiunti e su quelli che ancora l’attendono. Una riflessione che contribuisce a far luce sulla strada che l’Associazione intende percorrere nel futuro.

Anche se il periodo preso in esame dalla valutazione di impatto sociale è dal 2014 al 2019, la storia di Ageop è fin dall’inizio la storia di una battaglia per i diritti. Dalla vecchia palazzina gialla, al trasferimento nel grande e nuovo reparto con alloggio per i genitori, Ageop si è sempre battuta per il riconoscimento dei diritti dei bambini affetti da patologie oncoematologiche, ispirandosi alla Carta di Each e alla Convenzione di New York, a partire dall’accessibilità alle cure: nei cinque anni presi in esame, nelle 3 case di accoglienza, sono state accolte 482 famiglie, 141 quelle straniere, garantendo anche ai nuclei famigliari con possibilità economiche ridotte e non residenti nel territorio bolognese, un’accoglienza che supera il concetto della sola ospitalità, strutturandosi piuttosto come un vero sostegno alla famiglia dei piccoli ammalati. Sono state 1430 le spese consegnate a domicilio e 4.442 euro è quanto ogni famiglia ha risparmiato in media per le spese di alloggio, alimenti e trasporto.

Pianificare e realizzare questo tipo di accoglienza, che oggi costituisce un modello di assistenza a domicilio applicabile anche in altri contesti, significa procedere secondo una visione precisa. Per garantire assistenza e accoglienza alle famiglie l’Associazione ha bisogno del prezioso e insostituibile apporto dei volontari che, dal 2014 al 2019, sono passati da 165 a 276 unità, con oltre 10mila ore all’anno di volontariato in attivo e 68 corsi di formazione a loro riservati. Ogni anno l’Associazione coinvolge, nelle sue attività, 228 volontari.

La necessità di garantire servizi sempre più personalizzati, ha richiesto un team di lavoro composto da figure professionali di alto livello e continuo investimento nella loro formazione: 62.891 euro sono stati erogati per corsi di alta specializzazione. Le persone che collaborano con Ageop sono 34,20 con contratto di lavoro dipendente e di questi 17 con contratto a tempo indeterminato. Il 65% delle posizioni tra staff, organo direttivo e organo di controllo è ricoperto da donne e il 79% del team di operatori Ageop è donna.

Tra le caratteristiche che il Report ha messo in evidenza c’è poi il dato che si riferisce all’attività di advocacy. Al centro di questo impegno ci sono i temi che costituiscono il cuore dell’Associazione: educazione sociale ai valori della solidarietà e del volontariato, all’umanizzazione della medicina e alla cultura della palliazione. Questo impegno nasce dalla volontà di tenere una relazione profonda con la società alla quale l’Associazione propone un modello alternativo fondato sulla gratuità e sulla solidarietà. Un modello trasparente, rendicontato in questi anni con affidabilità riconosciuta dai donatori: le donazioni raccolte in 6 anni ammontano a 10.421 milioni di euro, il 45% dei quali provengono da donatori corporate.

Il diritto alle migliori cure possibili, che deve essere garantito a tutti i minori di età senza distinzione di ceto, provenienza, religione, è il perno attorno al quale l’Associazione ha dato vita ad alcune importanti partnership, a cominciare da quella con l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna “Policlinico di S. Orsola”: dal 2014 sono stati erogati 36.361 euro per mantenimento e sviluppo del laboratorio diagnostico e della sala di radioterapia; 62.016 euro per la formazione professionale e scientifica di medici, biologi e psicologi; 950.000 euro per sostenere biologi e ricercatori; 814.000 euro per sostenere il personale socio-sanitario del Reparto e del Day Hospital e ogni anno sono stati finanziati contratti a 4 medici, 3 psicologhe, 6 biologi e ricercatori.

Il Report di Impatto Sociale che Kilowatt  ha elaborato contribuisce in modo sostanziale ad una nuova consapevolezza, proprio mentre l’Associazione si accinge ad affrontare le sfide del futuro. La consapevolezza circa il ruolo che l’Associazione ha svolto e che spesso si è tradotto in azioni di sollecitazione, incitamento e anche in battaglie vere e proprie per l’affermazione del diritto delle bambine e dei bambini affetti da cancro. Un diritto che non si esaurisce una volta garantite le migliori cure per contrastare la malattia, ma che riguarda ogni altro aspetto della vita di questi minori di età: il diritto al gioco, alla scuola, alla famiglia, alle relazioni, all’ascolto, alla comprensione di ciò che sta loro accadendo, alla spiegazione delle scelte mediche, alle cure psicologiche. Siamo consapevoli che spesso abbiamo chiesto di rivedere organizzazioni e di rompere vecchie routine che non erano adatte alla vita dei bambini e degli adolescenti in ospedale, che abbiamo chiesto di osservare le cose da un altro punto di vista che non fosse quello degli adulti. Siamo consapevoli  di essere stati anche una spina nel fianco, ed è una cosa di cui Ageop è orgogliosa.

L’Ufficio stampa

Roberta Zampa (340 6288237) e Andrea Ferraro (348 7287115)

Metodologia

La Valutazione di Impatto Sociale di Ageop è stata elaborata da Kilowatt seguendo la metodologia della Teoria del Cambiamento: un approccio che, andando al cuore del modello di creazione del valore dell’organizzazione, pone enfasi iniziale sulla definizione della visione di cambiamento desiderato e gli obiettivi a lungo termine ad essa connessi, segnando un passaggio chiave da un’attitudine rendicontativa a una strategico e progettuale. In una fase successiva, Kilowatt ha ricostruito logicamente a ritroso i nessi causali che legano le singole fasi del percorso necessario per arrivare agli obiettivi stabiliti, esplicitando le strategie organizzative da mettere in campo e le metriche necessarie per valutare il cambiamento. Il percorso è stato interamente co-progettato con il team di lavoro di Ageop, attraverso momenti di formazione e lavoro in gruppo. Infine, la visione dell’organizzazione e gli obiettivi sono stati validati con gli stakeholder principali dell’organizzazione, rendendolo un processo condiviso anche all’esterno.

Descrizione Kilowatt

Kilowatt è una cooperativa di lavoro che opera come acceleratore di idee ad alto valore sociale, culturale e ambientale e aggrega una rete collaborativa di imprese, liberi professionisti, startupper, operatori culturali e associazioni, con l’intento di innovare il modo di intendere il lavoro e i servizi. Kilowatt accompagna organizzazioni non profit, pubbliche amministrazioni ed enti privati in percorsi di Valutazione di Impatto Sociale promuovendone il valore strategico e progettuale. Info: www.kilowatt.bo.it

Ufficio Stampa Kilowatt

Elena Giuntoli: elena.giuntoli@kilowatt.bo.it / + 39 3391991270

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