18.12.2021, Il Resto del Carlino – “Ozzano-Andrea Costa: il big match degli ex”
18 Dicembre 202120.12.2021, Il Resto del Carlino – “Il sindaco scrive ai genitori, l’Ageop: “Era necessario partire prima””
20 Dicembre 202119.12.2021, L’Espresso – “Permesso di trapianto”
Abbiamo parlato con L’Espresso di discrezionalità nel vedere riconosciuto, ai bambini stranieri, il diritto inalienabile alle cure mediche. Ogni singolo dipendente, di ogni singolo ente pubblico, risponde in modo diverso quando chiediamo, e come noi tante altre associazioni in Italia, un permesso per cure mediche, un tesserino sanitario, una residenza temporanea. Lo abbiamo raccontato, insieme alle storie di alcuni dei bambini stranieri accolti in Ageop, ad Elena Testi che ha scritto l’articolo che trovate qui di seguito.
A spiegare un complicato sistema, previsto dalla Legge italiana, dopo l’emanazione del decreto Salvini che ha cancellato la protezione umanitaria, è stata Francesca Testoni, Direttrice di Ageop Ricerca: “Nei casi pediatrici, di cui noi ci occupiamo, si dovrebbe procedere velocemente, perché un mese può significare la vita. Un bambino può essere curato in Italia solo con una copertura finanziaria o con l’iscrizione temporanea al Sistema Sanitario Nazionale. Iscrizione che avviene ottenendo dalle questure un permesso di soggiorno per cure mediche, se sei extracomunitario, e una residenza temporanea se non sei cittadino italiano.” Sembra facile, detta così, ma come leggerete nell’articolo, quel diritto alle cure, inalienabile, è subordinato al riconoscimento di una condizione che non riguarda la gravità della sua malattia e l’impossibilità di essere curato nel suo paese, ma l’interpretazione di una norma. Ed è inaccettabile che la vita di un minore di età, che bussa alle nostre porte per curarsi, possa essere messo in attesa o respinto, per le pastoie di una legge che trasforma un diritto, quello alla vita, in un privilegio. Ageop, da 40 anni si batte per l’accesso alle cure di tutti i bambini, italiani e stranieri.